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La Stanza Della Nonna ci racconta il suo nuovo singolo “Teresa”

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Esce venerdì 13 maggio 2022 per Tuma RecordsTeresa“, il singolo che segna il ritorno del progetto La Stanza Della Nonna, la band siciliana che prende il nome dalla prima sala prove mai avuta (appunto, la stanza della nonna) torna per raccontarci la parte più intima di noi stessi, una sinuosa, enigmatica e irraggiungibile Teresa – la parte nascosta in ognuno di noi, che che non vorremmo far vedere mai a nessuno, neanche a chi ti conosce più intimamente.

Dovevamo proprio chiedere qualcosa in più, riguardo questa Teresa.

– Ciao ragazzi. In definitiva, chi è Teresa? 

Ciao a tutti carissimi! Eh Teresa in definitiva è una parte del nostro “Io”  presente in ognuno di noi. Teresa è sicura dei propri mezzi, sa benissimo che dentro sè esiste un’anima forte che può realizzare tutti i suoi sogni. Purtroppo però ognuno di noi ha una parte autodistruttiva, che ti fa credere che poi, in fondo, gli altri sono destinati a realizzare i propri sogni ma tu no..allora che fare? Teresa mette in cassaforte i sogni, per evitare di rimanere delusa nel non vederli realizzare.

– Come nasce la vostra amicizia con l’artista Daniele Mircuda? 

Alphatelescopii è una di quelle persone che se vive nella tua città, lo conosci.

Oltre ad essere un bravissimo artista, che con i suoi super collage mescola il mondo pop a grandi opere del passato… è un convogliatore di energie positive, sempre interessato a cosa succede in città e nell’arte in generale. L’amicizia nasce dalla stima nei nostri confronti che ci ha subito dimostrato dalla prima volta che ci ha sentito suonare. Questa amicizia è cresciuta è stata coltivata e ad oggi ci troviamo spesso ad organizzare eventi artistici insieme. Ce ne vorrebbero un paio in ogni città d’Italia!

– Avete avuto il piacere di dividere il palco con artisti del calibro di Marta sui Tubi e Modena City Ramblers, qualche aneddoto dal dietro le quinte?

Eh si, un piacere enorme che non scorderemo mai. Abbiamo avuto modo di aprire altri concerti, come quello di Di Martino al Retronouveau nel 2018 e di Lorenzo Kruger tra una pandemia e l’altra ma quel concerto è stato il primo grande evento a cui abbiamo partecipato come band. Sicuramente un aneddoto che non dimenticheremo è, a notte fonda, quando abbiamo incontrato i Modena City Ramblers post concerto, per le strade di questo paesino siciliano (Centuripe) con cui abbiamo chiacchierato un bel, venendo trattati  come fossimo “loro pari”. Noi eravamo in attività da pochissimo, eravamo dei ragazzini e questo atteggiamento ci ha insegnato molto. Questo è un ricordo che sicuramente ci portiamo dentro.. l’umiltà per noi è un valore fondamentale, in qualsiasi sfaccettatura della vita.

– Vi è ricapitato di ascoltare “Dove gli occhi non possono arrivare”? Che cosa avete provato?

Bella domanda, perché effettivamente ci è capitato di ascoltarlo dopo tanto tempo e ci ha fatto un effetto stranissimo, come di un periodo lontanissimo, anche se sono passati solo un paio di anni. Abbiamo analizzato per la prima volta il nostro lavoro, in maniera lucida. Quello che avremo o non avremmo rifatto oggi, come ad esempio scegliere come prima traccia del disco proprio “Dove gli occhi non possono arrivare”, un brano lontanissimo da mood del primo disco e che poteva far “spaventare” i nostri vecchi fan.

– E adesso? 

Adesso siamo felici, adesso abbiamo la carica giusta per ricominciare veramente. Non sono stati anni facili, per nulla. Stiamo scrivendo il nostro terzo disco ma ci stiamo concentrando anche sui live estivi per presentare al pubblico “Teresa”,  per poi “chiudersi” definitivamente in studio. Teresa per noi è l’inizio di una nuova era nonnesca!

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