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Intervista ai Megattera: “Whale” è il singolo di debutto

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Fuori da venerdì 10 giugno per Le Stanze Dischi il primo singolo del progetto MegatteraWhale è un brano progressive soul evocativo ed etereo che accosta al cantato in italiano un sound dal sapore più internazionale. Scritto da Marianna (voce) nel corso di un viaggio, ha come tema la riscoperta di sé e il viaggio interiore.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare il duo:

Se doveste presentarvi attraverso il titolo di una canzone (di altri artisti), quale scegliereste e perché?

“Miracoli” di Cristina Donà, perché se ci aveste chiesto qualche anno fa dove ci saremmo visti oggi, certo non avremmo mai pensato di essere qui a parlarvi del nostro primo singolo. Abbiamo atteso a lungo di trovare la nostra strada, musicalmente, e adesso che l’abbiamo trovata, non ci sembra vero! È una sensazione di grandissima libertà!

Come avete portato avanti la creazione del vostro primo singolo? Come è nata l’idea, eventuali difficoltà incontrate…

Tutto è partito dal testo, scritto da Marianna durante un viaggio in un’isola dell’arcipelago delle Egadi (Sicilia). La prima bozza del testo Marianna l’ha scritta subito dopo una meditazione su uno scoglio a picco sul mare e l’ha sempre vissuta come un regalo del posto magico in cui si trovava (che rimane per lei un luogo speciale, un secret spot!). L’evoluzione del pezzo è stata molto naturale, dalla scrittura della musica fino alla collaborazione con Raffaele “Rabbo” Scogna (produttore del brano), che ha saputo capirci al volo ed esaltare l’idea del brano. La vera sfida credo sia quella di emergere nella grande quantità di musica pubblicata ogni giorno su Spotify e gli altri canali di musica in streaming…

Come sono cambiati (se sono cambiati) i vostri gusti musicali nel corso del tempo?

I nostri gusti musicali sono sempre stati eterogenei: dall’hip hop al jazz, dal soul al rock, dai grandi songwriter all’elettronica… Ultimamente stiamo ascoltando molta più musica italiana di quanto non abbiamo mai fatto: ci sono tantissimi progetti interessanti! Per fare qualche esempio: Studio Murena, Nu Genea, Davide Shorty, Folcast, Marco Castello, Ginevra, Venerus, Mace, David Blank, Marco Castello…

C’è qualche brano chiuso nel cassetto che però non avete mai avuto intenzione di pubblicare?

Quando abbiamo scelto i primi brani sui quali lavorare con Raffaele, siamo partiti da una rosa di una decina di brani per arrivare ai primi tre (tra cui appunto Whale). Gli altri pezzi, ancora acerbi e non completamente a fuoco, sono quindi rimasti momentaneamente in un cassetto. Non credo che siano destinati a restarci per sempre: prima o poi, quello che brucia dentro, una strada per uscire la trova!

Quali sono i consigli che dareste a chi coltiva il sogno di una carriera nel mondo della musica?

L’unico consiglio che ci sentiamo di dare – visto che anche noi siamo solo all’inizio di questa avventura – è di essere fedeli a se stessi: solo portando avanti le idee che ci stanno a cuore nella forma che più ci rappresenta, possiamo davvero sentirci liberi facendo musica!

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