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“Sulle punte” è il nuovo singolo di Simona Galli: conosciamola meglio

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Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché? 

Non c’è un momento preciso in cui ho capito che avrei voluto fare musica e l’inizio della mia storia di amore con la musica è misterioso, è come se la musica avesse scelto di nascere insieme a me.

C’è però un momento in cui ho deciso che non avrei fatto nient’altro nella vita. E’ la prima volta che lo racconto, ma credo che raccontare le storie di vita per quello che sono, è un atto dovuto verso chi mi legge e mi ascolta. Ho deciso di dedicarmi unicamente alla musica pochi mesi prima che mio padre morisse. Era il mio più grande fan e sostenitore, ed io gli ho promesso che non avrei fatto nient’altro nella vita se non dedicarmi alla musica.

 

 

Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli. 

 I mie primi passi “lavorativi” risalgono a circa 12 anni fa quando, dopo un provino, decisi di entrare a lavorare in un orchestra. Da lì la mia vita è cambiata in modo drastico! Facevo l’impiegata full time e cantavo dopo cena qualche volta in sala prove e saltuariamente qualche serata nei week end. Quando sono entrata come dipendente orchestrale quello è diventato il mio lavoro. E’ stato pazzesco perché ogni sera che montavo sul palco mi chiedevo “ma possibile che tutta questa gente paghi per venire ad ascoltare me cantare??? Assurdo! Canterei anche gratis per tutti loro!” Ecco i miei primi passi sono stati questi.  Tanti piccoli passi accompagnati dal mio stupore, davanti ad un pubblico che anno dopo anno, è diventato sempre più numeroso.

 

Qual è il tuo genere musicale? 

Direi che mi identifico quasi completamente nel pop, anche se strizzo l’occhio (almeno ci provo) al cantautorato.

 

Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale? 

Non saprei di preciso… Sono figlia del Pop anni 90 ma Ascolto davvero di tutto. Ero, sono e sarò influenzata da grandi artisti, mi resta pertanto difficile fare tutti i nomi. Sono un minestrone di influenze praticamente!

Dei grandi artisti osservo come lavorano e per me sono fonte di ispirazione. Ci sono cantanti e musicisti che seguo anche se non raccolgono i miei gusti musicali, ma li trovo molto stimolanti. Se ho avuto delle influenze, dunque, lo sono più da un punto di vista del loro impegno personale e professionale.

 

Com’è nata l’idea del tuo brano?

Credo fortemente che l’arte debba “scuotere” e Sulle punte è nato dopo un lungo confronto riguardante un tema che volevo trattare. E’ un brano che tratta di un argomento molto attuale purtroppo, attraverso una storia raccontata da un oggetto inanimato, parlo di una ballerina vittima di femminicidio. Ancora oggi tante troppe vittime in tutto il mondo. Spero sia fonte di riflessione e che se ne parli perché potrebbe arrivare alle orecchie di qualcuno che ha bisogno di coraggio per denunciare.

Se solo una delle mie note eviterà la possibilità di uno strazio, il messaggio artistico potrà dirsi compiuto.

 

In questo periodo sei salita su un palco?

Fortunatamente si! Fino al 23 dicembre ho avuto modo di esibirmi e di cantare. Con l’ultimo decreto ho avuto lo stop dei live fino al 31 gennaio. Ci vuole davvero molta pazienza e una sana pazzia nel crederci sempre perché la nostra categoria è stata davvero martoriata.

 

Che cosa nei pensi dei Talent Show? 

Oggi giorno sono davvero “La vetrina”,  sono una finestra aperta sul mondo. I talent show aiutano, la TV entra senza bussare nelle case. Il pubblico televisivo è molto variegato, c’è chi ne è completamente attratto, chi usa la tv solo per compagnia o chi come sottofondo di altro, ciò detto non si può non riconoscerle il lato di estrema socialità. Ben vengano dunque i Talent, se si ha la lucidità e la tranquillità di accettarne ogni loro lato.

 

Cos’è la musica per te? 

Dicono che la musica sia una delle vie per le quali l’anima ritorna al cielo… Quando canto una canzone è come se quella canzone non fosse più mia ma diventa di chi la ascolta. E’ la forma di amore più grande che io conosca, è un frullatore di emozioni! E’ lavoro, studio, amore, sonno, rabbia, forza. Potrei azzardare a definirla il mio psicofarmaco per la dipendenza che mi crea! 

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