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Oasi, nuovi approdi per l’arte dell’ornamento ad Altaroma

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Un’ Onda Creativa, partita durante il lockdown con incontri virali in rete, contagia anche Altaroma. L’associazione no profit “Officine di Talenti Preziosi”(OTP), fondata nel 2013 nella Capitale dalla docente di design del gioiello e presidente Marina Valli, affiancata dal 2016 dalla vicepresidente, jewelry designer e docente Ied Gioia Capolei, ritorna alla kermesse capitolina con il progetto espositivo “Oasi, nuovi approdi per l’arte dell’ornamento”. In questa particolare edizione, OTP e laGalleria INCINQUE OPEN ART MONTI, che condividono la
medesima mission, hanno deciso insieme di creare nuove sinergie e di rafforzare la presenza
sul territorio unendosi in un evento esclusivo durante la Fashion Week per la valorizzazione delle proposte artistiche. Eraccontare i nuovi linguaggi nell’arte dell’ornamento del panorama romano.

OTP ha sfruttato l’isolamento forzato per creare nuove collaborazioni tra i suoi associati e le realtà vicine, basate su un lavoro di gruppo tramite webinar con analisi e spunti della storica Anna Fiorelli, potenziando la creatività degli associati e dei partner attraverso la realizzazione di pezzi finalizzati all’evento esclusivo in calendario. Si entra in una nuova era, è necessaria una nuova visione di un mondo futuro, diverso e che abbracci culture differenti. La parola chiave è Trasformazionespiegano Valli e Capolei Osserviamo e viviamo una nuova realtà, una nuova vita, sperimentiamo nuove dinamiche, con regole molto restrittive che stanno  cambiando la quotidianità e il bisogno di socialità. Ma come saranno i gioielli e gli accessori del futuro?”.

In una mostra reale visitabile fino al 17 settembre alla Galleria Incinque OpenArt Monti, diretta dall’architetto Monica Cecchini, e virtuale grazie ad un video sulla piattaformadigitale di Altaroma, un’esplosione di creatività per esorcizzare il Covid-19: orecchini da portare con la mascherina, bottigliette per il gel igienizzante tempestate di pietre pregiate, amuleti porte-bonheur  dal fascino brasiliano per i millennials che hanno affrontato la quarantena da soli lontano dalla famiglia. Ma anche couture mask ricamate, bijoux con le spire tipiche del coronavirus che diventa un bijou da collezionare. Borse fatte a mano, conciate con pelli ecosostenibili, anelli e bracciali futuristici per il domani che verrà, strizzando l’occhio al rispetto dell’ambiente. L’esperienza della pandemia ha arricchito i creativi di Officine di Talenti Preziosi di una nuova sensibilità, accrescendo l’esigenza di una maggiore attenzione alla sostenibilità green, etica e sociale, rileggendo la percezione dell’oggetto d’arte e dell’ornamento per riscrivere, attraverso il suo valore simbolico, i cambiamenti negli usi e nei costumi della vita di tutti i giorni con le sue necessità.

Accanto all’expo è stato realizzato un cortometraggio,appositamente ideato da una giovane regista, Caterina Biasiucci, in collaborazione con il fotografo Valerio Polici, per interpretare e rendere visibili gli oggetti artistici esposti indirizzandosi, in particolare, ai giovani e ai millennials con linguaggi estetici sperimentali e attrattivi. Professionisti e persone comuni saranno coinvolti per indossare le creazioni dei designer. Una scelta registica che è la naturale conseguenza dell’orientamento etico di Officine di Talenti Preziosi e della Galleria InCinque Open Art Monti.

Lo short movie intende raccogliere l’esperienza di riflessione e creatività di OTP dettata dalla quarantena. L’obbligatoria interruzione di ogni attività formativa e produttiva, il distanziamento, la profonda crisi personale e identitaria hannofatto ripensare all’esperienza post-bellica, in cui il senso dell’arte e dell’ornamento è stato stravolto e ha assunto un nuovo significato. Il corto si ispira al vissuto, la regista ha condiviso con Officine di Talenti Preziosi l’impostazione di ispirazione neorealista: pochissimi attori professionisti, volti significativi selezionati tra la gente per dare voce, immagine e corpo all’idea di nuovi approdi della creatività nell’arte dell’ornamento. Per rispettare l’impostazione neorealista sono stati scelti ambienti “veri” e non ricostruiti, svolgendo le riprese en plein air, dove è più facile rispettare tutte le precauzioni previste dai protocolli di sicurezza anti-contagio Covid.

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