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Intervista a Giangi Cappai, producer internazionale

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Dal 22 aprile 2022 è disponibile in rotazione radiofonica “Better Life” (OGU Records), il nuovo singolo di Giangi Cappai.

 

Ciao Giangi, quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché? 

Da bambino, ancor prima di andare a scuola, chiesi ai miei di iscrivermi ad un corso di organo elettronico, e rimasi affascinato dal suono di uno dei primi sintetizzatori, che il mio maestro teneva in sala lezioni, e io chiedevo sempre di farmi provare. Ho pensato subito che quella sarebbe stata la mia strada.

 

Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontateli.

Una volta affinata la tecnica come organista, anche suonando nelle chiese, affascinato dal riverbero naturale di quegli ambienti cosi grandi, ho iniziato a usare i giradischi e provare ad aggiungere sopra il mio suono della tastiera. Se unisco gli elementi, posso affermare che ero già un piccolo producer e sound engineer, quindi arrivare a produrre musica è stato naturale.  

 

Qual è il tuo genere musicale?

 Direi elettronica, destinata ai club ma non solo, molto contaminata sia dai miei studi classici, sia dal mio amore per l’africa, le radici ed i ritmi tribali.

 

Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale? 

Tutta la scena elettronica e pop anni ottanta, I Kraftwerk, gli Art of Noise, con Trevor Horn in testa come producer e sound engineer, moltissimo i Depeche Mode per l’approccio dance pop delle loro produzioni.

 

In questo periodo sei salito su un palco?

Si, la stagione dei festival è ripartita e mi sono esibito in alcuni di questi, e non ti nascondo che l’emozione è stata tanta, il pubblico ha voglia di musica!

 

Che cosa pensi dei Talent Show?

Sono un opportunità, forse mi infastidisce un pochino che alcune etichette anche importanti si siano impigrite, sfruttando la visibilità che da la tv, dimenticandosi del caro vecchio lavoro di promozione e investimento su un artista, ma se il tempi cambiano, il talento comunque premia, quindi bene anche per i talent, quelli fatti bene naturalmente.

 

Cos’è la musica per te?

Tutto, e non è retorica! Mi ha salvato la vita, mi ha fatto girare il mondo, mi ha reso felice, reso una persona gentile ma decisa, ha definito la mia visione della vita e del mondo. Che sia diventato un mestiere quindi è importante, ma riduttivo.  

 

 

Descrivi il tuo ultimo singolo con 3 parole.

Amore, Speranza e unione

 

Quando prevedi di uscire con nuovo album?

Spero entro la fine di quest’anno, ho in programma molte collaborazioni, anche con musicisti classici, sarà un percorso eclettico, sono stato in molto studio anche per lavorare all’album, oltre ad alcuni remix e nuovi singoli.

 

Sei molto noto anche all’estero, trovi che ci siano delle differenze tra il pubblico italiano e quello straniero?

Forse all’estero c’era un pochino più di attenzione verso la musica meno scontata, verso le novità anche nei generi, ma secondo me ora siamo praticamente allineati, e vedo che in molti casi l’Italia eccelle di nuovo. E’ una cosa che ho sempre saputo, e creduto, e che quindi non può che darmi gioia.

 

 

 

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