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Francesco Curci ci racconta il suo primo album “Più di così”

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Esce venerdì 10 giugno 2022 “Più di così“, l’EP di debutto di Francesco Curci, disponibile su tutti gli store digitali per Show in Action (su distribuzione Pirames International). Un titolo che suona come una dichiarazione d’intenti dell’artista, per dire che “più di così”, oggi, non avrebbe potuto desiderare, ma anche un’esortazione a sé stesso a fare sempre “più di così”, nella musica e nella vita.

Eravamo troppo curiosi a riguardo…

– Chi è Francesco Curci quando non ha a che fare con la musica? 

Un ragazzo che ogni giorno si sveglia ringraziando della fortuna che ha avuto nel nascere sano e in un ambiente in cui ha potuto coltivare le proprie passioni, che conduce uno stile di vita fatto di tanto sport, alimentazione rigorosa, a cui piace aggiornarsi costantemente, che è attento alla moda e alle nuove tendenze, a cui piace viaggiare, frequentare cinema, leggere, scrivere e circondarsi di gente propositiva che sappia vedere sempre il bicchiere mezzo pieno!

– Esiste ancora il genere “indie”? Pensi di rientrare in questa categoria? 

Un tempo per “indie” si intendeva la scena musicale indipendente, ovvero quella alternativa alla major; con gli anni, invece, ha finito per connotare un genere musicale tra i più in voga del momento e prodotto anche dalle major, che si basa su un impatto sonoro semplice ed immediato, con produzioni non particolarmente curate ed affidate a vocalità certamente non di spicco, che più che cantare, raccontano. Per cui, se per “indie” intendiamo scena indipendente, direi che rientro appieno nella categoria perché faccio parte di un’etichetta indipendente appunto. Se per indie intendiamo il genere musicale, assolutamente no!

– Qual è il ruolo di un’etichetta discografica nel 2022? 

Di un’etichetta “vera”, quello di seguire l’artista in tutto il processo creativo: anzitutto, farlo crescere, perfezionarlo affidandolo ad un giusto produttore che sappia valorizzarne al meglio le qualità lasciandolo libero di esprimersi per ciò che è senza provare a cambiarlo col rischio di fargli perdere l’autenticità. E poi di finanziare l’intero progetto, motivo per cui all’inizio ho sottolineato etichetta “vera”, perché oggi ci sono tante realtà che millantano di essere etichette discografiche ma in realtà sono associazioni a delinquere. 

– Sei riuscito, alla fine, a fare “Più di così”?

Se mi guardo indietro, a quando ho cominciato, direi di sì: sono cresciuto, ho studiato, mi sono perfezionato e ho cercato di diventare l’artista che volevo. Ma sono uno che non si accontenta mai, che si prefigge sempre nuovi obiettivi e si adopera in ogni modo per raggiungerli: per cui il mio “più di così” coincide con un processo evolutivo costante che mira sempre più in alto e che perciò si rivela inarrestabile!

Previsto per il 25 Giugno il primo “Egadi Pride”

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