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Carlo Verdone e Margherita Buy, il trentennale di Maledetto il giorno che t’ho incontrato

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Maledetto il giorno che t'ho incontrato

Carlo Verdone e Margherita Buy, hanno raggiunto un record per il trentennale de Maledetto il giorno che t’ho incontrato alla Nuvola di Roma,  con un sold out clamoroso e 1800 persone in sala per l’incontro moderato da  Mario Sesti, seguito poi dalla proiezione del film.

Il covid non ferma i fan di Carlo Verdone, e Lui davvero felice e commosso appena  apparso in sala è stato accolto da un’ovazione da stadio, ma anche Margherita Buy  ha ricevuto il medesimo tributo.

Subito Verdone mattatore ha cominciato pungolato dalle domande di Mario Sesti ed ha invitato dopo pochi minuti la sua sceneggiatrice Francesca Marciano sul palco.

“All’inizio degli anni Novanta avvertivo che la società stava cambiando – spiega Verdone – C’era una grande fragilità nelle persone, le coppie duravano meno e tutti stavano cominciando andare in analisi. Fenomeno che era scattato in America anni prima, come ci mostrano i film di Woody Allen. Dunque cercavo un argomento nuovo. Avevo scritto tutti i miei film con Benvenuti e De Bernardi, mi serviva una novità. A piazza Farnese incontrai Francesca Marciano, che conoscevo per alcuni suoi lavori. Dopo alcune mie titubanze,  lei mi disse che voleva essere messa alla prova. Presi appuntamento per un tè e andai a casa sua, mi fece addentrare nel mondo dell’analisi, dell’ipocondria. Rimasi interessato e gettammo così il seme del soggetto” .

Il pubblico ha scelto di stare a “tema” con la pellicola. (Photo By Gianluigi Barbieri)

Per la scelta della co-protagonista la scelta cadde su Margherita Buy dopo che Carlo l’aveva vista nel film La stazione diretto da Sergio Rubini .

“Vidi il film in piedi al Capranichetta, la sala era era piena. E rimasi molto colpito da Margherita: non aveva niente di mediterraneo, sembrava  una belga, una francese, e non aveva alcuna calata romana nel suo accento. Più la guardavo, più sentivo che aveva qualcosa che vibrava. Aveva un’anima vivace e mi piacevano molto i suoi tempi di recitazione. Ne parlai a Francesca Marciano e piano piano cominciammo a scrivere il film direttamente su Margherita, che si affezionò al progetto. Francesca scrisse i dialoghi di Margherita e io i miei».

Carlo e Margherita erano due attori perfetti per questo film, super ipocondriaci tutti e due! – racconta una divertita Francesca Marciano, a cui si è aggiunta la Margherita Buy: «Avevo delle somiglianze con il personaggio di Billa, l’ipocondria, la paura e l’ansia facevano parte di me. Ho capito molto di me stessa con questo personaggio e poi sono andata in analisi !”.  

Ansia che per  Verdone è fondamentale per spingerti più in là e superare i limiti: “Senza ansia non avrei avuto la stessa adrenalina che mi ha portato così in alto. L’ansia è madre e matrigna, ti dà quel turbo in più. È giusto aver paura”.

Ipocondria a parte, raccontano di come fu un set pieno di risate, e Margherita Buy ne serba tanti ricordi: “Non ho mai riso così tanto in un film, le scene in cui ingurgitiamo tutte quelle pasticche furono micidiali, girate in due soli ciak, anche perché non era possibile farne altri visto che ridevamo sempre”.

Carlo poi, (e sinceramente le parole scritte non possono riportarvi la voce suadente dell’attore e regista) ha raccontato altri episodi divertenti della lavorazione.

La scena in cui la polizia inglese mi arresta perché mi trova un sacchetto di polvere bianca è  in realtà tratta da una storia vera. Quando arrivai in Inghilterra all’aeroporto  mi fermarono. Uno zelante agente cominciò a controllare tutta la mia borsa, analizzando tutto dalla spazzolino da denti alle numerose medicine che mi portavo appresso ad un certo punto arrivò ad una busta con la polvere bianca, e mi disse: What is this ?? Era la magnesia S.Pellegrino !  E in tutti i modi cercai di  spiegare in inglese che si trattava di una polvere lassativa! Alla fine solo mimando il gesto del mal di panza ci arrivò! Era veramente de coccio”.

L’incontro è andato avanti con altri divertenti aneddoti dalle mani mozzate in Cornavaglia usate per alleviare i dolori secondo le tradizioni folkloristiche del luogo, alla maledizione del numero 22 che perseguitò Carlo Verdone per tutto la lavorazione del film dal posto in aereo alle camere di albergo e Francesca Marciano scherzando ha detto: “un numero del lotto“. Per la cronaca vi informiamo che l’incontro si è tenuto il giorno di San Valentino 14 febbraio il giorno dopo ha visto all’estrazione settimanale del lotto l’uscita del numero 22 su Roma… una coincidenza inquietante.

Per il racconto di Carlo Verdone che pilota un’aereo di linea vi lasciamo al nostro video:

 

Al termine dell’incontro tra risate e fragorosi applausi Verdone ha sottolineato con orgoglio la colonna sonora  della pellicola che contiene  ben cinque brani di Jimi Hendrix: “Questa pellicola ha un record mondiale che non potrà mai esser battuto: quello di aver usato ben 5 brani di Jimi Hendrix. Oggi con la famiglia che detiene severamente i diritti sarebbe assolutamente impossibile”.

Si ringrazia Gianluigi Barbieri per le foto, Copyright by Gianluigi Barbieri

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